I bonus fiscali per il recupero la riqualificazione di edifici hanno innescato gli ultimi anni un giro d’affari sempre crescente. Secondo il Sole 24 Ore, “il comparto della manutenzione ordinaria e straordinaria ha attutito il tonfo del settore delle costruzioni e con la legge stabilità c’è la proroga del bonus fiscale del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per la riqualificazione energetica”.
L’importanza dell’involucro
Secondo Norbert Lantschner, presidente della fondazione ClimAbita, “è imprescindibile una stabilizzazione degli incentivi in modo da consentire agli operatori di poter programmare gli interventi. C’è però un altro nodo: guardando nel dettaglio le opere relative al risparmio energetico attivate dal bonus, la maggior parte riguarda infissi e impianti. Il punto debole rimane l’involucro, che è stato toccato solo marginalmente (3% sul totale degli interventi, secondo il Sole 24 Ore), mentre si tratta di un aspetto fondamentale, specie se si considera lo stato del nostro patrimonio edilizio, realizzato perlopiù prima del 1976 e quindi prima della normativa sull’efficienza energetica in edilizia. I lavori sull’involucro sono considerati spesso evanescenti, mentre invece sono spesso i più efficaci. C’è un deficit formativo che va colmato partendo dalle scuole e coinvolgendo via via tutti i livelli della società”.
L’Europa chiede di arrivare entro il 2020 a costruire edifici a energia quasi zero. Il legno ecologico per eccellenza, rimane centrale e unito al sughero come materiale da isolamento consente di ottenere un’alta efficienza energetica. Senza dimenticare il comfort abitativo, che riesce ad attirare sempre più clienti verso questa tecnologia.
Fonte: Sole 24 Ore, 16/10/2014